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4 Luglio 2018Oggi ho ricevuto questa e-mail che mi proponeva uno di quei classici pacchetti “fuffa” (truffa) per la link building e ho deciso di approfondire un po’ l’argomento per evitare che qualcuno, non sapendolo, potesse lasciarsi attrarre veramente da queste offerte.
Riporto il testo della e-mail:
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In poche righe sono contenuti molti miti da sfatare. Innanzitutto, il posizionamento in prima pagina non si può garantire perché dipende da un algoritmo “sconosciuto” da oltre 200 fattori che variano senza preavviso. Inoltre, perché posizionare solo 10 keywords quando se ne potrebbero posizionare molte di più? Chi determina quali siano le keywords da posizionare?
La stessa Google ha dichiarato:
Diffida dei SEO, delle agenzie e dei consulenti web che inviano email indesiderate.
Incredibilmente anche noi riceviamo email di spam:
“Gentile google.it,
Da un attento esame del vostro sito web è emerso che non siete presenti tra la maggior parte dei principali motori di ricerca e directory…”
Riserva alle email non sollecitate sui motori di ricerca lo stesso scetticismo che dimostri verso le email che pubblicizzano pillole in grado di “farti bruciare i grassi durante la notte” o alle richieste di aiuto per il trasferimento di fondi di dittatori destituiti.
La link building è estremamente utile e può essere un validissimo alleato per il posizionamento se viene utilizzata nel modo corretto e fatta nel modo giusto, ma non di certo comprando link “a chili”.
Inoltre, la link building non funziona da sola, ma deve essere utilizzata all’interno di una strategia.
Un percorso off-site è infatti molto utile, ma per dare i risultati sperati deve essere accompagnato anche da un preciso progetto on-site.
Partiamo dall’inizio però.
Che cos’è la link building e a che cosa serve davvero?
La link building è un completamento off-site delle attività di posizionamento on-site. Molti spesso non sanno che individuare gli intenti di ricerca delle persone e costruire il sito sulla base delle esigenze degli utenti non è la sola cosa da fare, ma deve essere affiancata da altre attività.
È molto importante, ad esempio, curare l’aspetto dei backlink, dei link che rimandano al proprio sito. Una volta che è stata progettata la struttura corretta del sito ed è stata arricchita con contenuti presentati in modo da risultare graditi sia da Google sia dai fruitori del sito bisogna acquisire credibilità anche da parte degli altri siti.
Ed è proprio qui che entra in gioco la link building.
Non basta avere dei link che rimandano al nostro sito: questi link devono essere di qualità. Quest’aspetto è molto importante e non è il solo da tenere in considerazione: i link infatti devono provenire da siti con una buona rilevanza e devono contenere la parola chiave, il cosiddetto anchor text. Maggiore è il numero di link inbound, in entrata, di qualità maggiore sarà il Page Rank, il valore della pagina web, a cui essi puntano.
Quando si tratta di link spontanei è più complicato che venga inserito l’anchor text quando vengono condivisi e per questo motivo è importante che la url stessa contenga l’anchor text.
Quando invece saranno esperti SEO ad occuparsi di link building allora sarà tutto più semplice perché si occuperanno loro di inserire l’anchor text, ovvero la parola chiave, nel testo e nel titolo.
Gli aspetti da tenere in considerazione sono numerosi ed è evidente che bisogna essere esperti per ottenere un buon risultato. Quindi il mio consiglio resta sempre quello di affidarsi a professionisti seri e competenti che siano in grado di dare vita ad un’attività di link building ben strutturata.
Non è un acquisto massivo e indiscriminato di link a determinare il posizionamento di un sito, solo un lavoro costante e ben realizzato sarà in grado di garantirvi il risultato sperato.
Perché la link building resta un elemento necessario per favorire il posizionamento, ma deve essere fatta nel modo corretto, con i giusti tempi e modalità. Pochi link autorevoli e mirati con costanza daranno risultati più soddisfacenti di tanti link pubblicati in un ristretto periodo di tempo, che possono anche essere soggetti a penalizzazioni perché Google li percepisce come artificiali.
Sì alla link building, ma solo se viene fatta nel modo giusto
Diffidate dunque di chi vi vende link “a chili”, come se la quantità dei link fosse più importante della loro qualità e della loro rilevanza e autorevolezza. Poco cambia infatti se i link arrivano da siti che non hanno traffico o che trattano di argomenti che non sono per nulla inerenti con ciò di cui ci occupiamo: quello che è in grado di fare davvero la differenza per il posizionamento sono link di qualità e contenuti di valore.
Blog con testi di qualità, strutturati su un anchor text basato sugli intenti di ricerca degli utenti e sulla parola che si desidera posizionare, e video sono un ottimo modo di cominciare a fare questa attività in modo efficace e naturale. Chiaramente ci vuole costanza, ma la costanza viene ripagata dai risultati: i contenuti ritenuti utili e di valore hanno una maggior possibilità di essere condivisi e quindi diffusi.
La link building non è certo l’Eldorado o la soluzione a tutti i problemi: non bastano infatti alcuni link messi senza cognizione di causa a garantire il posizionamento, ma indubbiamente possono essere un valido aiuto se sono inseriti in modo corretto all’interno di una strategia completa che comprenda sia attività on-site che attività off-site.
Perché quando si parla di Web Marketing o di SEO non è mai una sola attività a fare la differenza bensì la sinergia di più strumenti inseriti all’interno di una strategia completa.
Al prossimo consiglio!